Ho trovato questa versione su internet, ma credo che ci sia una versione che assomiglia più all'italiano di oggi. Se c'è qualcuno che sappia qualcosa e mi potesse raccontare su quella versione sarebbe bellissimo.
Recitativo:
E' strano! e' strano!
In core scolpiti ho quegli accenti!
Sari'a per me sventura un serio amore?
Che risolvi, o turbata anima mia?
Null'uomo ancora t'accendeva o gioia
Ch'io non conobbi, essere amata amando!
E sdegnarla poss'io
Per l'aride follie del viver mio?
Aria:
Ah, fors'e' lui che l'anima
Solinga ne' tumulti
Godea sovente pingere
De' suoi colori occulti!
Lui che modesto e vigile
All'egre soglie ascese,
E nuova febbre accese,
Destandomi all'amor.
A quell'amor ch'e' palpito
Dell'universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia al cor.
Recitativo II:
Follie! follie delirio vano e' questo!
Povera donna, sola, abbandonata
In questo popoloso deserto che appellano Parigi,
Che spero or piu'?
Che far degg'io!
Gioire, di volutta' nei vortici perire.
Finale:
Sempre libera degg'io folleggiar di gioia in gioia,
Vo' che scorra il viver mio pei sentieri del piacer,
Nasca il giorno, o il giorno muoia,
Sempre lieta ne' ritrovi
A diletti sempre nuovi dee volare il mio pensier.
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